La Indigo di Nicola Giuliano va a Venezia con tre film

Indigo Film, la casa di produzione cinematografica fondata da Francesca Cima e Nicola Giuliano, docente di sceneggiatura ai nostri corsi, è presente alla Mostra del cinema di Venezia con ben due film e un documentario.

Si tratta di E Qui Rido io, di Mario Martone, Lovely Boy di Francesco Lettieri e il documentario Ezio Bosso – Le cose che restano, di Giorgio Verdelli, incentrato sulla biografia del grande musicista recentemente scomparso.

E Qui rido io, di Mario Martone

Il film racconta la vita di Eduardo Scarpetta, celebre commediografo napoletano, autore di commedie come Miseria e Nobiltà, e padre naturale dei tre fratelli De Filippo. “Uno sforzo produttivo importante – dice Nicola Giuliano – per l’ambientazione, i costumi, le scene di massa e la ricchezza del cast. Per noi è il terzo film prodotto con Martone dopo Capri Revolution e Il Sindaco del Rione Sanità, peraltro tutti presentati a Venezia”.

Lovely Boy di Francesco Lettieri

Il film racconta l’ascesa, la caduta e la risalita di un giovane musicista trap, il genere preferito dagli adolescenti di questo secondo decennio. “Lettieri ha 35 anni, ed è il più giovane dei tre registi che portiamo al festival. Il protagonista, interpretato da Andrea Carpenzano, conosce un successo immediato e fulmineo quanto breve e una volta terminato spronfonda in un abisso di autodistruzione, dal quale tenterà di uscire. Mi sono convinto a produrre il film dopo aver letto la sceneggiatura dello stesso Lettieri e di Peppe Fiore, che riescono rendere interessante anche un mondo, come la musica trap, che alla maggior parte della gente adulta suscita estraneità se non repellenza. Chiunque abbia più di 19 anni trova quel genere incomprensibile, gli stessi miei figli ascoltano quella musica e io non la capisco. Eppure se migliaia di ragazzi la seguono, qualcosa di interessante dovrà pur esserci e Lettieri saprà far entrare gli spettatori anche in quel mondo, come ha fatto col film precedente, Ultrà.

Ezio Bosso, Le cose che restano, di Giorgio Verdelli

“Ero amico di Bosso fin da quando scrisse le musiche de Il Ragazzo invisibile, di Gabriele Salvatores. Un grande musicista che nella sua breve esistenza riuscì a vivere molte vite: rocker, bassista, pianista, direttore d’orchestra. Nonostante facesse musica colta era adorato come una popstar. Ho voluto produrre il film in quanto Verdelli, già autore del documentario su Paolo Conte, Via con me, sa costruire una narrazione, cosa affatto non scontata, per i documentari. Riesce a organizzare un racconto forte e allo stesso tempo fruibile e sa come mettere a proprio agio i musicisti, che riconoscono in lui una persona competente, che sa di musica”.

E Qui Rido io uscirà subito dopo Venezia, mentre Il documentario su Bosso andrà in sala ai primi di ottobre, nello stesso periodo di Lovely Boy che poi andrà su Sky.

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