Il gruppo di poliziotti del Commissariato di Pizzofalcone, a Napoli, torna con una nuova stagione, la terza, questa volta senza il supporto di un libro da adattare, ma con storie originali, create appositamente dall’autore, Maurizio De Giovanni, assieme a Dido Castelli e a Graziano Diana, nostro docente ai corsi di sceneggiatura e al quale abbiamo chiesto di raccontarci questo progetto, anche dal punto di vista della tecnica di scrittura di una serie.
Un frame della serie: I Bastardi di Pizzofalcone
Graziano, con i Bastardi di Pizzofalcone eravamo rimasti alla fine della seconda stagione, una fine col botto, in senso letterale, visto che al gruppo di poliziotti veniva fatto un attentato con una bomba. Ci racconti come sei stato coinvolto in questo progetto, e come ti ci sei trovato?
Questa stagione, a differenza delle prime due che erano tratte dai libri di Maurizio De Giovanni, vede la creazione di storie originali, visto che i libri da adattare erano finiti. Quella dei Bastardi è una saga che mi piace molto, sono un lettore dei libri di De Giovanni e uno spettatore delle serie, perciò quando da Raiuno è arrivata la proposta di entrare nel gruppo degli sceneggiatori, assieme naturalmente a De Giovanni, mi ha fatto molto piacere, avevo delle idee e le ho portate volentieri all’attenzione degli altri autori.
Graziano Diana sul set (foto Pagina Facebook)
Gli autori sono sei, oltre a te e a De Giovanni e Castelli ci sono Francesca Panzarella, Salvatore Basile, Angelo Petrella e Paolo Terracciano. Come ci si organizza quando gli scrittori sono in gruppo?
Per una serie è necessario partire dal soggetto di serie che abbraccia tutte le puntate e poi dai soggetti delle singole puntate, per i Bastardi sono sei puntate da cento minuti ciascuna, praticamente sei film. De Giovanni, Castelli e io abbiamo scritto sia la linea orizzontale che le sei verticali. Gli altri hanno poi scritto le singole sceneggiature.
Ci racconti come si scrive per le serie?
Ogni serie ha due linee di racconto. Una cosiddetta orizzontale, che abbraccia tutta la stagione, nella quale racconti i personaggi, i caratteri, le reazioni di ogni singolo personaggio agli accadimenti e le conseguenti evoluzioni, prese di coscienza, sviluppi esistenziali. La linea verticale invece sono le singole puntate, in questo caso 6, una per ogni puntata. Quando si scrive per una serie quindi devi tenere presente sia l’andamento della singola puntata, sia l’andamento narrativo-esistenziale dei personaggi lungo tutta la serie. Nel caso dei Bastardi poi, le singole puntate sono tutte storie a sé, dei classici gialli che vanno a conclusione in ogni puntata. Si tratta di gialli classici, da risolvere attraverso l’investigazione alla quale può partecipare anche lo spettatore, se riesce a trovare e unire i singoli elementi che ci siamo divertiti a disseminare lungo la trama, come nei gialli di una volta. E se vogliamo dirla tutta, non solo ci sono sei gialli “verticali”, ma anche uno “orizzontale”, perché i Bastardi vengono da un attentato ai loro danni, attentato di cui dovranno scoprire mandante e movente e ci metteranno tutta la stagione per risolverlo.
Siete dei professionisti, ma c’è da impazzire nel tenere i fili narrativi di tutte le storie…
Si chiama architettura narrativa ed è un ambito della scrittura che mi piace particolarmente, mi ci dedico con piacere, mi diverto a creare incastri e a trovarne sempre di nuovi, ogni volta è una emozione per la scoperta di una possibilità a cui non avevo pensato e che quando mi viene in mente, mi procura sorpresa e gioia.
Monicelli raccontava che scrivere con i suoi colleghi si risolveva il più delle volte in giornate passate a commentare i fatti del giorno, e poi a fine giornata dividersi il lavoro. Funziona così anche con De Giovanni?
Un po’ si, lui è una persona divertente, molto creativa, molto immaginifica, ed è molto legato alla sua città, Napoli, dalla quale trae spunti, pezzi di trama, abbozzi di personaggi, che poi sta a noi raccogliere e sviluppare, mettendoci nel nostro. E anche con lui si chiacchiera molto, ma chiacchierare spesso è un modo per mettersi in sintonia, per poi procedere con l’invenzione che viene più facile stando tutti sulla stessa lunghezza d’onda.
Come gestivate le inevitabili discussioni e divergenze?
Più che discussioni, ci sono diverse sensibilità, a volte diversi pareri su come procedere in qualche snodo narrativo, più sui risvolti psicologici dei personaggi che sulle trame, ma in generale c’è molta sintonia comune, quindi il lavoro procede spedito. De Giovanni così come Dido Castelli e io, apparteniamo alla categoria degli “sceneggiatori parlanti”.
Ci sono sceneggiatori taciturni anche nei gruppi di scrittura?
Certo. Ruggero Maccari, il cosceneggiatore di Ettore Scola, ad esempio. Ho lavorato con loro e ricordo che mentre tra Scola e Furio Scarpelli potevano esserci lunghissimi discorsi e non di rado anche discussioni accese e finanche litigi e parolacce, Maccari era praticamente muto. Non parlava mai e quello che pensava lo scriveva. Ogni sceneggiatore ha le sue caratteristiche. Con De Giovanni, c’è un bel clima. Ma comunque calcola che io, noi, siamo dei privilegiati.
Privilegiati in che senso?
Che ci vediamo, come un gruppo di amici, a casa di qualcuno e scriviamo chiacchierando e chiacchieriamo scrivendo, ma è un metodo che purtroppo si avvia a scomparire. Adesso anche in Italia nelle serie si usa sempre più il metodo americano, la Writers Room, un gruppo di giovani scrittori con un Head Writer che li coordina e con loro che ogni tot di tempo devono portare le scene, uno sviluppo, un pezzo di soggetto, tutto molto standardizzato, che non so quanta creatività possa garantire in un processo così serrato.
Ti è mai capitato di stare in una Writers Room?
No, non ancora, ma diciamo che non sono entusiasta di provare, né nell’esserci né nel coordinarla, è un metodo che non so quanto possa funzionare con me, e comunque tendo a scegliere progetti dove si scrive alla vecchia maniera. Almeno fino a che potrò farlo.
Il tuo cinema spesso ha riguardato storie e personaggi di italiani con una forte etica, e spesso da soli nell’affrontare le sfide. Come ti sei trovato con questi Bastardi e quanto assomigliano al tuo cinema?
Si somigliano parecchio, sono simili a grandi personaggi della nostra storia, come l’avvocato Ambrosoli, o Libero Grassi. Italiani che hanno dentro un’anima etica molto forte, poco o per nulla disposti a compromessi, ai soliti accomodamenti tipici della nostra società e che per questo si ritrovano soli, non aiutati da chi dovrebbe affiancarli e supportarli. Ma loro testardamente vanno avanti, perché hanno dentro una forte motivazione, principi rigorosi a cui non possono rinunciare e per questo vanno avanti sempre, caparbiamente. Questi Bastardi assomigliano molto a questo tipo di italiani e perciò mi stanno particolarmente simpatici.
Ad Attilio De Razza il secondo David di Donatello della carriera con “La stranezza”, che domina la serata dei premi di questa edizione dei David di Donatello 2023. Il film candidato in 14 sezioni si afferma per la migliore sceneggiatura di Roberto Andò (il regista), Ugo Chiti e Massimo Gaudioso, per il miglior costumista che è Maria Rita Barbera. E, infine, anche come miglior produzione per Bibi film, Medusa e Rai Cinema con De Razza sul palco dell’Oscar italiano a ritirare l’ambitissima statuetta.
Attilio De Razza è uno dei soci della Tramp Limited, casa di produzione che collabora con Tracce e a cui la scuola sottopone i progetti migliori provenienti dai corsi di cinema.
Sessant’anni di età e quaranta di attività nell’ambito del cinema con grandi successi come i film con Ficarra e Picone con i quali lavora per sei film cinematografici e due stagioni di serie tivù su Netflix. L’ora legale, per altro, vince anche un Nastro d’argento.
I prossimi progetti: “Stanno per iniziare le riprese tra Catania e Roma del nuovo film di Natale con Ficarra e Picone”. A cui segue il film di sperimentazione, essenza del Cinema: “Tra ottobre e novembre si incomincia a girare “Non sarà per sempre così”, con riprese tra Milano e Roma, di Francesco Costabile, autore del film “Una Femmina” selezionato al Festival Internazionale del Cinema di Berlino”.
Sono in corso selezioni, colloqui ed iscrizioni per la XXVIII edizione del corso di sceneggiatura di primo livello, il cui inizio è previsto per ottobre 2020.
Il corso si svolge, in presenza, nella sede di Tracce a Roma, rispettando le normative previste per il Covid: i corsisti sono distanziati e indossano la mascherine in ambienti sanificati. In caso di eventuali normative più stringenti, il corso potrebbe tenersi su piattaforma video, per poi ritornare in presenza appena possibile
Il corso fornisce le basi per la costruzione e lo sviluppo di un soggetto cinematografico. Gli iscritti, uniti spontaneamente in gruppi di due o tre persone, sono seguiti dai docenti in tutte le fasi della realizzazione dei soggetto che, alla fine del corso, vengono sottoposti al produttore Nicola Giuliano, premio Oscar per il film La Grande Bellezza.
Il Programma dettagliato:
L’idea narrativa e il tema. Il pitch
Il soggetto: arco narrativo e biografie dei personaggi
La struttura in tre atti
Il punto di vista. Il colpo di scena
La scaletta
Il trattamento
I trucchi del mestiere: suspense, rimonta
La sceneggiatura: i dialoghi
Proiezioni di film e analisi con l’autore
Esercitazioni scritte
Confronto tra la sceneggiatura di un film e il film girato e montato compiuto dallo stesso montatore.
Daniele Luchetti, regista e docente di regia a Tracce vince il Globo d’Oro, il premio assegnato dall’Associazione della Stampa Estera in Italia, votato da una giuria composta da più di cinquanta corrispondenti stranieri in Italia.
«Siamo rimasti meravigliati dalla qualità dei film in concorso quest’anno – commentano i direttori artistici del premio, Claudio Lavanga e Alina Trabattoni – nonostante le difficoltà e limiti che le restrizioni del covid hanno causato sui set di tutta Italia. I film in concorso quest’anno ci hanno fatto sognare, ridere, piangere e pensare. Ancora una volta il cinema è stato il mezzo per eccellenza per l’evasione, in un momento in cui staccarsi dalla realtà, anche solo per due ore, è terapeutico e necessario».
Lacci, tratto dall’omonimo romanzo di Domenico Starnone, racconta la storia di Aldo e Vanda, coniugi e genitori che crollano dopo troppi anni di vita in comune, lungo un periodo di quarant’anni dagli anni 80 ai giorni nostri.
Il premio per il Miglior Film va a Le sorelle Macaluso, diretto da Emma Dante, che trionfa anche nella categoria Migliore Attrice con la vincita ex aequo delle protagoniste Donatella Finocchiaro e Simona Malato. Ed è Kim Rossi Stuart a guadagnare il titolo di Migliore Attore, per la sua toccante interpretazione in Cosa sarà.
Sarà il regista e sceneggiatore Daniele Luchetti ad inaugurare il 16 giugno, la cinquantesima edizione del Corso di Sceneggiatura “Scrivere un film” della scuola di Cinema Tracce.
Daniele Luchetti ha vinto come regista o sceneggiatore cinque David di Donatello, due Globi d’Oro, due IOMA, un Nastro d’Argento e molti altri premi internazionali.Nel 2011 ha ricevuto il premio come miglior regia al David di Donatello per il film La nostra vita. Dal 1988 al 2011 ha vinto 4 David di Donatello.
Daniele Luchetti. (Credit Photo: la Biennale Venezia).
Nella sua lezione introduttiva, una vera e propria Masterclass, Daniele Luchetti parlerà del ruolo dello sceneggiatore, di come si riconosce il talento, a come si inizia, da quali fonti e testi si attinge, come si comincia a scrivere e come si prosegue, rivelando segreti del mestiere, aneddoti e soluzioni derivanti dalla sua grande esperienza.
Il corso di sceneggiatura “Scrivere un film”
Da questa edizione il corso di sceneggiatura è stato completamente riorganizzato e per la prima volta comprende sia il corso finalizzato ad apprendere le tecniche base per scrivere un soggetto (ex corso di primo livello) sia il corso finalizzato ad apprendere le tecniche base per scrivere una sceneggiatura (ex corso di secondo livello).
Il corso è quindi indicato sia per tutti coloro che desiderano apprendere le tecniche base della scrittura per il cinema, sia per chi desidera invece perfezionarle arrivando alla realizzazione di una sceneggiatura professionale.
I docenti del corso sono gli sceneggiatori Monica Zapelli, Graziano Diana, Ruggero Dipaola, Mario Sesti, Gino Ventriglia e il produttore Premio Oscar 2014 Nicola Giuliano.
Il primo modulo del corso dura circa cinque mesi. Il secondo modulo dura circa sette mesi.
Le lezioni si tengono il sabato dalle ore 9.30 alle ore 13.30, ogni due settimane, che possono diventare anche tre settimane, quando i corsisti saranno impegnati nella stesura di soggetto, trattamento o sceneggiatura.
In alcuni casi, che saranno preventivamente comunicati, la durata della lezione potrà essere di sei ore, dalle 9.30 alle 15.30.
Per entrambi i moduli del corso (soggetto e sceneggiatura) ci sono ancora gli ultimi posti disponibili.
Due nuovi corsi in partenza ad aprile per la Scuola di cinema Tracce
Parte il 26 aprile 2021 la sesta edizione del Corso di Regia, come sempre coordinato da Andrea Molaioli, regista e sceneggiatore e che vede la presenza anche di docenti come i registi Daniele Luchetti, Denis Rabaglia e Antonio Capuano, il direttore della fotografia Vladan Radovic, i montatori Claudio Di Mauro e Annalisa Forgione, gli sceneggiatori Graziano Diana e Heidrun Schleef, il fonico Emanuele Cecere, lo story editor Gino Ventriglia.
Corso di Regia Cinematografica
Il Corso di Regia analizza in maniera completa l’esperienza del regista in relazione a tutti i reparti di una troupe cinematografica. Durante i mesi del corso, ogni corsista scrive la sceneggiatura di un cortometraggio, analizzata dai coordinatori e dai docenti, e viene affiancato nella preparazione, nelle riprese e nel montaggio finale del cortometraggio.
Sono in corso le selezioni e le iscrizioni sono subordinate ad un colloquio e alla presentazione di materiale pregresso che dimostri una conoscenza di base sulle tecniche cinematografiche.
Fissato per il 24 aprile 2021 ilCorso di Sceneggiatura di II Livello, (corso master), destinato a chi già ha frequentato il nostro corso base, o a chi già conosce le tecniche base della scrittura cinematografica e che quindi può affrontare questo percorso formativo che prevede la realizzazione di una sceneggiatura per lungometraggio da presentare al produttore Nicola Giuliano della Indigo Film.
Il corso vede la partecipazione degli sceneggiatori Graziano Diana e Heidrun Schleef, lo story editor Gino Ventriglia, il montatore Claudio Di Mauro, il regista Andrea Molaioli, il critico cinematografico Mario Sesti, il regista Denis Rabaglia e due lezioni, una iniziale e una finale del produttore premio Oscar Nicola Giuliano, che spiega cosa si aspetta un produttore da una sceneggiatura, lezione fondamentale per uno sceneggiatore. Le selezioni sono in corso e le iscrizioni si effettuano su questa pagina.
(attenzione, nel testo sono presenti alcuni spoiler).
Ho pensato per la prima volta a Squid Game tra il 2008 e il 2009. Non stavo lavorando a nessun film ed è stato un periodo finanziariamente difficile per me. Non avevo soldi per coprire le spese di soggiorno della mia famiglia e avevo bisogno di ottenere prestiti. Passavo molte delle mie ore libere nei negozi di manga, leggendo tutti i fumetti. E c’erano molti fumetti come “Battle Royale” e “Liar Game” che mostravano giochi di sopravvivenza con i partecipanti che rischiavano la vita per portarli a termine e mi sono sentito abbastanza disperato da chiedermi se io anche avrei mai potuto partecipare a giochi simili nella realtà, se ne avessi avuto la possibilità.
In questo 2023 siamo arrivati a 31. Sei per il premio Mattador e ben 25 per il più prestigioso dei premi per sceneggiature originali, il Premio Solinas.
Sono tutti allievi dei corsi di sceneggiatura di primo e secondo livello (oggi riuniti in un unico imperdibile corso), che in questi anni sono stati premiati o arrivati in finale nei premi più prestigiosie oggi lavorano come professionisti nel cinema, in televisione o come autori per progetti multimediali.
Il campione in questo senso è certamente Guido Lombardi, che è ora un apprezzato regista e
sceneggiatore. Tra segnalazioni e primi premi, Guido ha portato ben 4 tra soggetti e sceneggiature a vincere per tre volte il Solinas.
Guido Lombardi
“Quando Laura e io lo abbiamo conosciuto – dice Luca De Benedittis, tutor di Tracce assieme a Laura Soro – era un giovane napoletano laureato in sociologia. È stato tra i primi iscritti alla nostra prima edizione in assoluto del corso di sceneggiatura che si è tenuto nella splendida sede dell’Agis di piazza del Gesù a Napoli”.
Quell’edizione vide anche tredici lezioni tenute da Paolo Sorrentino (irripetibili e purtroppo irripetute), che quell’anno era a Napoli impegnato nel montaggio de Le conseguenze dell’amore e anche la prima edizione che vedeva Nicola Giuliano concludere il corso leggendo e commentando i soggetti scritti dai corsisti, appuntamento conclusivo, una sorta di “diploma del corso” che continua ancora oggi.
“Quell’incontro conclusivo è un appuntamento molto amato e allo stesso tempo temuto dagli allievi – dice Laura Soro – in quell’occasione gli allievi vivono la vera atmosfera che si respira in un incontro tra un autore e un produttore, con quest’ultimo che pone domande e chiede chiarimenti e l’autore che cerca di fugare tutti i dubbi. È una simulazione di un vero incontro che gli sceneggiatori terranno sempre nella loro vita professionale”.
Una volta terminato il corso, tutti gli allievi, allenati anche a scegliersi i compagni e a scrivere assieme, spiccano il grande salto confrontandosi con la realtà, il cui primo passo è sempre quello di partecipare a premi prestigiosi in grado di segnalarli al mercato.
Ma oltre a Guido Lombardi, quanti altri ex allievi hanno poi vinto premi importanti? Li abbiamo contati e ve li presentiamo (in neretto gli ex allievi della scuola).
Allievi dei corsi di sceneggiatura vincitori e finalisti
13° edizione Premio Mattador 2022
Vincitori ex aequo:
Notti con l’alba di Federica Corti – Vincitrice della borsa di formazione MATTADOR.
Le tracce di mio fratello di Arianna Santorsola e Chiara Aversa – vincitrici della borsa di
formazione MATTADOR.
8° edizione Mattador 2017
Primo premio:
In umana concezione di Aurora Piaggesi – Vincitrice della borsa di formazione MATTADOR.
6° edizione Mattador 2015.
Primo premio:
Parla in silenzio di Camilla Buizza – vincitore della borsa di formazione MATTADOR.
3° edizione Mattador 2012.
Vincitori:
Aquadro di Stefano Lodovichi e Davide Orsini – premio alla migliore sceneggiatura
2° edizione Mattador 2011.
Vincitori:
La mezza stagione di Danilo Caputo e Valentina Strada – premio alla migliore sceneggiatura
Soldato Bering di Davide Orsini – menzione speciale alla sceneggiatura
Premio Solinas edizione 2022
Sezione Premio Solinas Italia-Spagna. Menzione speciale a:
Blackout di Francesca Erriu e Riccardo Tamburini.
Premio Solinas documentario per il cinema – Premio IDS Academy a:
Hijab Paradise di Federica Corti
Finalista al premio:
La Mir di Chiara Atalanta Ridolfi.
Edizione Premio Solinas 2021
Premio Franco Solinas Miglior Sceneggiatura ex-aequo:
Gioia di Benedetta Mori, Giuliano Scarpinato e Chiara Tripaldi.
Edizione Premio Solinas 2019
Premio Franco Solinas – Borsa di studio Cladia Sbarigia – dedicata a premiare il talento nel raccontare i personaggi e l’universo femminile ex-aequo a:
Alice di Eleonora Bordi e Giulia Camilla Pace.
Edizione Premio Solinas 2018
Premio Solinas Experimenta Serie in collaborazione con Rai Fiction 2018
I finalisti:
Rewind di Angela Giammatteo.
Premio Documentario per il Cinema in collaborazione con Apollo 11
Finalista:
Humus di Giuditta Avossa.
Edizione Premio Solinas 2017
Premio Solinas Experimenta Serie in collaborazione con Rai Fiction 2017. Menzione speciale a:
Night out di Laura Grimaldi e Pietro Seghetti
3 Borse di Sviluppo di 2.000 euro ciascuna, finanziate da Rai Fiction, e la partecipazione al percorso di sviluppo, curato dal Premio Solinas a:
Night out di Laura Grimaldi e Pietro Seghetti
Premio Solinas Documentario per il Cinema – in collaborazione con Apollo 11
I finalisti:
Ines e Rafik (titolo originale Rue Garibaldi) di Federico Francioni. (Leggi l’intervista)
Edizione premio Solinas 2016
Premio Franco Solinas 2016. Borsa Di Studio Claudia Sbarigia a:
Il male minore di Giulia Camilla Pace
Posso piangere 5 minuti? di Costanza Durante e Laura Grimaldi
Premio Miglior Soggetto (I Fase). Menzione Speciale a:
Il male minore di Giulia Camilla Pace
Edizione Premio Solinas 2015
Premio Solinas La Bottega delle webseries. Finalisti:
Il Mai nato di Tania Innamorati (autore) e Daniele Grassetti (regista)
La tata dei sogni di Tommaso Triolo, Serena Tateo (autori) e Matteo Giancaspro (regista)
Premio Franco Solinas 2015. Premio Miglior Soggetto (I FASE)
Finalista:
La Liquidazione di Ezio Maisto, Paolo Cammarano e Ivan Russo
Edizione Premio Solinas 2014
Premio Franco Solinas 2014. Premio Miglior Soggetto:
Nikita Bloom di Angela Giammatteo
Borsa di studio Claudia Sbarigia a:
Nikita Bloom di Angela Giammatteo
Premio Solinas – La bottega delle webseries. Vincitori laboratorio sviluppo:
L’amore al tempo del precariato di Michele Bertini Malgarini, Olga Lateano e Eva Maria Giovanna Milella
Premio Solinas – Documentario per il Cinema. Finalista:
Il Forte dei Goldburt di Margherita Pescetti e Pietro Masturzo
Edizione Premio Solinas 2013
Premio Solinas – Documentario per il cinema in collaborazione con Apollo 11. Finalista:
Un bacio nel vento di Nicola Moruzzi
Edizione Premio Solinas 2012
Sezione Talenti in corto. Finalista:
Il Custode di Tommaso Triolo
Primo Premio Solinas – Storie per il Cinema
Finalisti:
Icaro di Federico Gnesini e Valentina Strada.
Lungo il fiume di Ezio Maisto e Maria Cristina Di Meo
Edizione Premio Solinas 2011
Sezione Experimenta. Finalista:
Aquadro di Davide Orsini e Stefano Lodovichi
Edizione Premio Solinas 2010
Sezione Talenti in corto.
Finalisti:
200 secondi di Marzia Turcato
Bianco di Angela Giammatteo e Antonio Ruscigno
Premio Solinas – Storie per il Cinema. Finalista:
Ferroveccchio di Pietro Passanante
Edizione premio Solinas 2007
Sezione Bottega creativa.
Sceneggiature segnalate:
Las Bas di Guido Lombardi.
Premio Solinas – Storie per il Cinema. Primo premio:
Il Ladro di giorni di Guido Lombardi.
Edizione Premio Solinas 2005
Premio Leo Benvenuti per la sceneggiatura di commedia ex-aequo:
Venerdì 30 novembre, alle 17.30, il produttore Nicola Giuliano, premio Oscar per La grande bellezza, inaugurerà la XXVI edizione del corso di sceneggiatura di primo livello Tracce, presso la sede della Indigo Film, in via Torino 135, a Roma. Selezioni ancora aperte. Ultimi posti disponibili.